Ricerca Partecipativa: Agricoltura in Transizione

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Agricoltura in Transizione
Sperimentazione e Sviluppo dell'Agricoltura Naturale

"(Dis)Occupiamo le nostre Terre !"

Attraverso un processo ciclico di ricerca partecipativa si vuole realizzare un'analisi qualitativa, quantitativa e comparativa sulla qualità dei prodotti, sui diversi tipi di terreni e di ecosistemi agricoli che li producono e sulla qualità della vita e del lavoro degli agricoltori che li coltivano applicando tecniche di agricoltura naturale.

La ricerca avrà come oggetto colture eterogenee a pieno campo. La pianificazione dell'attività è fondata su:

- Il concetto di transizione identificato dal movimento delle Transition Towns inglesi (www.transitionnetwork.org).
- La consapevolezza della teoria del picco del petrolio e dei danni ambientali causati dalle attività umane porta naturalmente sulla strada della transizione verso un modello d'organizzazione sociale e produttivo a minor consumo di energia e a basso impatto abientale.

Questo modello è stato creato, si sviluppa e si diffonde utilizzando metodologie partecipative in grado di far fiorire soluzioni creative che nascono dal basso e si sviluppano attraverso azioni concrete a livello locale.

Le tecniche di "agricoltura naturale" descritte ed applicate da Masanobu Fukuoka (fine del XXImo secolo) esprimono una fortissima sensibilità e comprensione dei cicli naturali, degli ecosistemi e della capacità dell'uomo di adattare il suo lavoro ad essi piuttosto che cercare di dominarli con grandi sprechi di energia, inquinamento ambientale e perdite nella qualità della vita e del lavoro.

La ricerca analizzerà i limiti e le potenzialità dello sviluppo dell'agricoltura del "non fare" descritta da Fukuoka:

- non lavorare la terra
- non concimare
- non diserbare
- non utilizzare pesticidi

che ha avuto molto successo anche grazie all'utilizzo delle palline d'argilla e semi. La tecnica per la preparazione delle palline è brevemente descritta di seguito:

- 5 parti di argilla
- 3 parti di compost o suolo fertile
- 1 parte di semi
- 1 o 2 parti d'acqua

L'idea di estendere il concetto di ricercatore attraverso l'azione sociale partecipativa stimolando i contadini a diventare co-ricercatori di un progetto cooperativo internazionale in grado coinvolgendoli globalmente e localmente.
La cooperazione tra piccoli produttori diventa uno strumento innovativo in grado di offire risultati utili a cambiare l'attuale sistema di produzione alimentare e quindi a porre le basi per una riorganzzazione sociale di cui sia la Terra che l'Uomo hanno bisogno.

GRUPPI DI LAVORO

Promotore e Coordinatore
Si occupa della promozione iniziale, del coordinamento e della divulgazioe dei risultati. Può partecipare sia a livello organizzativo che applicativo di ricerca sul campo (co-ricercatore) e in laboratorio (ricercatore).

Co-ricercatore/Agricoltore
L'agricoltore che deciderà di praticare sulla propria terra l'agricoltura naturale impegnandosi a raccogliere e condividere dati sull'andamento della coltura per un periodo superiore ai 3 anni. I partecipanti potranno beneficiare di servizi di consulenza alla conversione agricola naturale e avranno a disposizione del matariale che sarà condiviso apertamente su internet. La superficie minima utile ad ottimizzare l'attività di ricerca in campo e in laboratorio è di 1000 m².

Ricercatore
Ricercatori attivi presso Istituti di Ricerca pubblici e privati, Università e Associazioni di Promozione Sociale che saranno impegnati nella raccolta, elaborazione e interpretazione dei dati nonchè attivi nella comunicazione e diffusione dei risultati.

RICERCA PARTECIPATIVA

La struttura del sistema di ricerca partecipativa è fondato sul ciclo di osservazioni, analisi e progettazione delle azioni dei co-ricercatori. Esso coniuga l'applicazione di dinamiche sociali basate sulla spontaneità, sulla responsabilità e sulla passione individuali, a garanzia della qualità dei dati raccolti, per poi elaborarli in un progetto più ampio di analisi e di condivisione dei risultati.

Questa descrizione è un documento aperto e flessibile che ha bisogno del contributo dei partecipanti e degli interessati per riuscire a comunicare al meglio le finalità del progetto e la metodologia da applicare.